Un mese fa è arrivata G, meno male. Meno male che c'è G!
Un mese fa, ieri, oggi, da otto mesi o da sempre non ho ancora capito quale sia il mio posto, non mi sento praticamente mai a casa, posso contarle le volte in cui il mio cuore era in pace, il mio cuore era nel posto giusto.
Questo è un vantaggio perché riesco forse più facilmente a fare le valige ma con gli anta alle spalle ancora mi chiedo cosa voglio fare da grande, quale strada o sentiero prendere. Ho fatto, abbiamo fatto un salto e siamo atterrati a piedi pari sull'altra faccia di pianeta terra, e ora?
G ha portato gioia, entusiasmo e anche un po' di sana invidia per i suoi 18 anni, per la visione del mondo senza limiti e senza confini che si ha a quell'età. E anche un sacco di riflessioni sulla mia vita, sulla fortuna di poter ricominciare, sul fatto che i limiti e i confini sono frutto della mente, sul mio passato dimenticato.
Ero troppo seria e mi prendevo troppo sul serio, la mia fortuna è stata di incontrare il Boss con il suo spirito bambino e la sua grande capacità di ridere e sorridere.
Il resto della famiglia ha trovato una nuova strada, Principessa sta benone nella nuova scuola, ha cambiato fidanzato, durante l'intervallo giocano alternativamente a fate o a sparare, e con la serietà dell'amore a 5 anni, lui le regalerà un biglietto con cuore trafitto (me lo ha svelato la nonna).
Principessina ha ampliato il suo repertorio di canzoncine e alterna inglese e italiano dicendo che parla spagnolo.
Il Boss è reduce da una settimana di influenza che lo ha messo k.o., alla faccia dei microbi portati dai coloni che fanno sterminio delle popolazioni indigene! Ma è contento del suo lavoro e dice che non c'è altro posto dove vorrebbe stare.
Quanto a me, tra casa e corse in macchina per portare le pargole a scuola, danza, piscina, cerco di aiutare gli amici e mi sono iscritta a un corso serale di inglese per cercare seriamente di studiare e fare l'esame.